Turismo accessibile, l'intervista del Ministro Locatelli

6 febbraio 2023

Di seguito l'intervista al Ministro per le disabilità pubblicata su Turismo & Attualità il 6 febbraio 2023.

Turismo accessibile, la sfida del Ministro Locatelli, di Giuseppe Focone.

Ministro, torna a guidare il dicastero dopo l’esperienza del 2019, come sono cambiate le priorità in tema di disabilità in questi 4 anni?

In questi anni, grazie all’intuizione di dar vita al Ministero per le Disabilità, sono stati creati progetti importanti e sono state investite risorse per sostenere le persone con disabilità e le loro famiglie. Ora ci sono attenzione e sensibilità nuove. Con la legge delega sulla disabilità a cui daremo piena attuazione nei prossimi mesi, avverrà un cambiamento culturale importante che consentirà al Paese di innovarsi: dall’accertamento di base per le disabilità fino al progetto di vita, sempre nel rispetto della Convenzione Onu per i Diritti delle persone con disabilità.

I Comuni attraverso il Fondo per le periferie inclusive sono stati responsabilizzati, quali saranno le linee guida per il futuro per rendere le città più inclusive?

Con il Fondo per le Periferie inclusive, che sarà destinato alle città con popolazione superiore a 300mila abitanti, intendiamo stimolare le istituzioni a lavorare insieme agli enti del terzo settore, e replicare esperienze positive in tutto il Paese, per generare azioni virtuose in contesti svantaggiati che possono rigenerarsi ed essere più inclusivi. L’obiettivo è garantire una migliore qualità della vita alle persone con disabilità e alle loro famiglie attraverso progetti ricreativi, sportivi, di integrazione socio sanitaria e tanto altro.

Il dibattito sulla centralità della persona con disabilità in Italia appare ancora marginale, la mancanza di attenzione verso le persone con esigenze speciali è anche un problema culturale. Come pensate di poter  sensibilizzare l’opinione pubblica su questo fronte?

La strada da percorrere è ancora lunga, soprattutto dal punto di vista delle barriere culturali, ma il tempo di transizione e di cambiamento che viviamo ci consegna anche opportunità straordinarie che devono proiettarci nel futuro con la consapevolezza che non solo le istituzioni devono saper intercettare i bisogni ma anche adeguatamente formare e che tutti i cittadini sono chiamati con senso di responsabilità a non essere indifferenti ma protagonisti con il loro pensiero inclusivo e uno sguardo attento agli altri. È questa la sfida che abbiamo davanti. E su questo siamo convintamente impegnati. 

 Parlando di turismo solo 45 comuni su 8 mila in Italia sono Bandiere Lilla e lavorano per migliorare la propria accessibilità turistica.  L’Istat stima un aumento del 70% entro il 2035 dei viaggiatori, in che modo l’Italia può ridurre il gap con i nostri competitors sul fronte della mobilità e delle barriere architettoniche?

L’impegno dal punto di vista istituzionale è di monitorare l’attuazione delle norme che ci sono da tanti anni, ma che spesso vengono disattese. Serve un cambio culturale netto perché se la prospettiva non si modifica è chiaro che la piena attuazione delle norme per l’accessibilità universale, punto strategico della Convenzione Onu, non potrà esserci. Io mi auguro che temi quali turismo, cultura, arte possano contribuire ad incentivare enti pubblici e privati a garantire uguali opportunità di accesso e fruibilità a tutti. Per questo mi impegnerò in maniera ancora più attenta.

 Il mercato del turismo accessibile in Italia è in crescita, ma c'è ancora molta strada da fare per rendere il paese veramente accessibile a tutti i viaggiatori.

Sul tavolo le questioni sono tante. Penso innanzitutto ai Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba). Dal Fondo per l’inclusione 2021 abbiamo ripartito a Regioni e Province autonome 12 milioni di euro che saranno destinati alla progettazione dei Peba. Supporteremo così i Comuni tra i 5 e i 20mila abitanti con l’obiettivo di incentivare gli interventi. Più in generale, servirà attenzione alla progettazione e alla realizzazione dei mezzi di trasporto cittadino, e una più attenta collaborazione, a tutti i livelli,  per la piena realizzazione dell’accessibilità universale. C’è poi la grande sfida delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi che possono essere un volano di sensibilizzazione su questi temi e possono aiutarci a migliorare la capacità progettuale.

Quali sono le iniziative che il governo sta attualmente promuovendo per lo sviluppo del turismo accessibile e come si intende sensibilizzare e formare gli operatori turistici per garantire un'accoglienza adeguata per le persone con disabilità?

Con il Bando per il finanziamento di progetti per il turismo accessibile e inclusivo per le persone con disabilità abbiamo dato la possibilità alle regioni, in differenti territori di sviluppare reti tra istituzioni e enti del terzo settore in grado di progettare modelli di accoglienza inclusivi per tutti i turisti, percorsi adeguatamente mappati e segnalati, e importanti adeguamenti di musei e luoghi di arte o cultura anche attraverso la formazione del personale che, partendo dai territori regionali, daranno vita non solo a percorsi accessibili e a mappe per identificare i punti di maggiore interesse, ma che ci permetteranno anche di formare personale che possa accompagnare i visitatori in percorsi adeguati.

Quali sono le iniziative previste per rendere più agevole la mobilità delle persone con disabilità nei luoghi di vacanza?

Ci sono tante iniziative a livello regionale o dei singoli comuni, in collaborazione con associazioni o enti del terzo settore, ma anche con privati: intendiamo sostenerle e promuoverle costantemente, valorizzandone i contenuti e immaginando per il futuro di creare una rete qualificata e riconosciuta di questo tipo di attività e servizi.

Come si intende coinvolgere le comunità locali e le organizzazioni di persone con disabilità nello sviluppo e nella promozione del turismo accessibile?

Abbiamo già finanziato dei bandi regionali che consentono di promuovere progetti di rete per il turismo accessibile ed entro quest’anno conto di avere i primi esiti dai diversi territori. È importante che la consapevolezza rispetto al tema del turismo accessibile, ma anche rispetto al tema dell’accessibilità sia alta non solo per istituzioni ed Enti del Terzo Settore, ma per tutti i cittadini. Questo è fondamentale per immaginare a tutti i livelli istituzionali, partendo dalle comunità locali, percorsi turistici, culturali, naturalistici in grado di essere fruibili da tutti. Accessibilità universale e progettazione universale devono diventare i principali modelli di riferimento per ideare, progettare e realizzare interventi che riguardano persone, attività, servizi, eventi e in generale il territorio. Si tratta di buonsenso, di garantire il diritto a tutti ad una vita partecipata e piena nella propria comunità e di un investimento da parte di enti pubblici e privati. 

In che modo il ministero delle disabilità e del turismo intendono lavorare insieme per garantire che le informazioni sulle strutture e sui servizi accessibili siano facilmente disponibili per le persone con disabilità?

Il Ministro Daniela Santanchè è particolarmente attenta e sensibile al tema dell’inclusione e dell’accessibilità universale. Presto avremo dei tavoli di confronto per valorizzare percorsi, esperienze e progetti che vanno esattamente in questa direzione. Altro tassello importante è quello che riguarda la cultura. Insieme al Ministro Gennaro Sangiuliano abbiamo già iniziato a ragionare della promozione di percorsi accessibili per musei e siti archeologici nella prospettiva dell’accessibilità universale. C’è tanto da fare ma abbiamo intenzione di impegnarci affinché vengano fatti significativi passi avanti a garanzia anche della piena attuazione della convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità.

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